Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e ad essere cambiato è il modo in cui le aziende percepiscono i propri dipendenti e l’importanza che viene data al benessere dei lavoratori e delle lavoratrici, non solo sul luogo di lavoro ma anche nel garantire un buon equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.
Ad illustrare questo scenario è Martina, vicepresidente risorse umane in AIESEC Roma Tre nel 2018 e laureata in Mercato del Lavoro, Relazioni Industriali, Sistemi di Welfare con una tesi sulla Corporate Social Responsibility e pratiche di welfare aziendale per l’inclusione e la conciliazione dei tempi delle lavoratrici.
In Italia le donne si trovano a dover scegliere tra avere figli oppure mantenere il lavoro molto più frequentemente rispetto agli uomini, infatti il divario tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile, nel 2018 era di ben 18,1 punti percentuali.
Sul sito del Jobs Act si può leggere: “La partecipazione delle donne al mercato del lavoro e la loro valorizzazione professionale sono condizioni irrinunciabili per la crescita del Paese. La conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro delle donne e la promozione di sistemi di welfare aziendale sempre più innovativi sono obiettivi prioritari che il governo si è posto.” E per garantire la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro – non solo delle donne ma anche degli uomini – molte aziende offrono servizi di welfare aziendale ai propri dipendenti, alcuni dei quali aiutano il work-life balance.
Come si può leggere nel Rapporto 2019 Welfare Index PMI: “Il 59,2% delle imprese italiane hanno attivato iniziative nell’area della conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Vi rientrano un’ampia gamma di possibili azioni, essenzialmente di tipo organizzativo (come flessibilità oraria, permessi e lavoro a distanza) o nella forma di facilitazioni al lavoro.”
Il Rapporto in questione ha raggruppato le iniziative aziendali in quattro ambiti:
- flessibilità nell’organizzazione del lavoro;
- misure a sostegno alla genitorialità;
- supporti di facilitazione al lavoro;
- altre misure a sostegno dei lavoratori e delle famiglie.
Alcuni esempi di servizi di welfare aziendale che alcune aziende offrono ai propri dipendenti in favore della conciliazione vita-lavoro sono: asilo nido aziendale e/o asili convenzionati con l’azienda, servizi di babysitting, servizi di assistenza ad anziani e/o disabili, servizi per commissioni quotidiane (stireria, lavanderia, pagamento bollette).
Un altro modo per favorire un buon equilibrio tra il lavoro e la vita privata è la flessibilità oraria. Molte aziende danno la possibilità ai propri dipendenti di avere un orario di lavoro flessibile o, talvolta, sono addirittura le modalità di lavoro a diventare flessibili.
E’ questo il caso dello Smart Working, una modalità di lavoro “Smart” che permette ai lavoratori e alle lavoratrici di poter lavorare uno o più giorni da qualunque posto essi vogliano. Lavorare in modo “Smart” vuol dire avere la possibilità, tramite il supporto di un computer o di uno smartphone e di una connessione internet, di poter lavorare da qualunque luogo, in qualunque parte del mondo, a distanza rispetto alla sede di lavoro. E ad essere flessibile non è solo lo spazio ma anche il tempo perché è possibile lavorare in qualsiasi momento.
La tecnologia (software basati sul cloud, social media, tecnologia mobile) occupa un ruolo fondamentale e strategico in questo frangente. Investire sul work-life balance dei dipendenti aiuta a lavorare meglio: il lavoratore sarà più disponibile, più efficiente e più appagato perché non sentirà il peso della divisione tra lavoro e famiglia.
Il consiglio per i dipendenti è che un work-life balance positivo porta a sentirsi bene con se stessi e ricevere un senso di appagamento. Gestire l’equilibrio tra vita personale e professionale porta benefici anche sul lavoro, aumentando la produttività e l’efficienza giornaliera.