“Considerando che viviamo in un tempo in cui possiamo scoprire così tanto e siamo così liberi di vedere con i nostri occhi, è il momento di smettere di essere guidati da stereotipi e rompere queste barriere culturali.” -Karina
Questo articolo vuole esplorare il punto di vista degli ‘altri’ attori dei progetti di volontariato. Nel precedente articolo (“4 ragioni per essere un volontario internazionale!”) abbiamo visto qual è il valore di queste esperienze per i volontari in partenza. Ora invece cercheremo di capire cosa pensano del programma Global Volunteer le persone che, invece di partire, accolgono i volontari.
Ma, per iniziare, cos’è Global Volunteer? È un programma di volontariato internazionale rivolto a giovani tra i 18 e i 30 anni che ti permette di scoprire ciò di cui sei capace portandoti all’interno di un ambiente multiculturale. I progetti si svolgono all’interno di ONG, scuole o fondazioni in diversi paesi, dandoti allo stesso tempo l’opportunità di vivere nuove città, culture, lingue e tradizioni. Inoltre, Global Volunteer ti permette di avere un impatto sul territorio: tutti i progetti contribuiscono anche al raggiungimento di uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Per capire il punto di vista di chi vive sul territorio dove vengono svolti i progetti, ho chiesto una mano ad alcuni colleghi di AIESEC in Romania. Queste persone sono responsabili dei volontari che arrivano dall’estero, nonché della creazione dei progetti stessi. Sono quindi le persone che più di tutti hanno una visione completa dell’impatto di questi ultimi. Di seguito, le domande che gli ho posto e le loro risposte.
Secondo te il programma Global Volunteer ha un impatto in Romania?
“La Romania è un paese di cui si parla molto, sia nel bene che nel male. Penso che le esperienze che noi e i volontari viviamo ci aiutino a capire qual è la realtà, e com’è realmente il paese.” –Karina
“La Romania ha bisogno di volontari internazionali per promuovere il turismo, la sensibilizzazione sui cambiamenti climatici e per aumentare la qualità dell’istruzione!”
“Per cambiare, la Romania ha bisogno del volontariato! Vivere nella diversità è leadership. Vivere nella diversità è un modo per portare il cambiamento nel proprio paese!” –Patru
“Uno degli effetti importanti che ha il volontariato in Romania è creare un senso di comunità. Molti progetti richiedono la cooperazione e il coinvolgimento di più persone, che aiuta a costruire forti relazioni tra i volontari e residenti locali. Questo spirito di comunità ispira le persone a lavorare insieme verso un obiettivo comune e porta a un cambiamento positivo.” –Alexandru
“Le comunità possono finalmente vedere come stanno le cose anche in altri paesi. Possono rendersi conto che non siamo gli unici. Che ci sono un sacco di culture diverse e che abbiamo bisogno di accettarle e conoscerle.”
“Gli abilitanti che non conoscono l’inglese trovano sempre il modo di comunicare con i volontari. Questo mi fa capire che la barriera linguistica può essere spezzata facilmente, ma tutto ciò che devi fare è volerla rompere e comunicare con loro. Perché puoi sempre trovare scuse…” -Ovidiu
Credi che i progetti servano anche ai volontari?
“L’impatto di sicuro torna anche a loro. Forse è per via dello shock culturale, o forse solo per l’esperienza in sé. Magari a causa delle persone che incontrano o può venire dal tema del progetto stesso. Loro stessi, cercando di creare un impatto, vengono per primi colpiti dal cambiamento”. –Bianca
“Anche i volontari traggono grande beneficio dalla loro esperienza in Romania. Imparano nuove culture, sviluppano nuove competenze e costruiscono forti relazioni con le persone con cui lavorano. Traggono anche soddisfazione dalla consapevolezza che stanno cambiando il mondo in meglio.” –Alexandru
“Ad essere onesti penso che il programma sia davvero importante per tutte le persone coinvolte. Per esempio, in inverno ho avuto alcuni volontari che hanno lavorato con persone con sindrome di Down. Erano così colpiti che anche le loro famiglie sono venute a vedere come sono qui le cose”. –Ovidiu
“…e non solo l’impatto è diretto alla comunità, ma lo è anche indirettamente agli altri. Ad esempio: ogni volontario ha un impatto su sé stesso, poi sulla propria famiglia, amici, quindi i bambini o le persone con cui stanno lavorando direttamente, quindi gli altri stakeholder coinvolti, come altri volontari…” –Theodora
Queste parole sono estrapolate da argomentazioni più ampie. Concludo dicendo che anche da sole esprimono bene la potenzialità del nostro lavoro. Il principio su cui si fonda Global Volunteer è creare un impatto. Che sia su se stessi, sulle persone che si incontrano o sul territorio ospitante. GV è pensato per lasciare qualcosa in tutti i soggetti che insieme creano l’esperienza, la differenza sta nel decidere di farne parte.
Ma non siamo ancora alla fine. Theodora, di cui avete già letto qualche risposta, ha regalato alla discussione un argomento che non avevo pensato all’inizio. In modo naturale, ha voluto raccontarmi la propria esperienza. Vi lascio con la sua storia, che riassume bene tutto quello che è stato detto nelle diverse risposte:
“…inizierò dicendo che ho lavorato in questo ruolo per tutta la mia esperienza in AIESEC. (…) ho capito che gestire i volontari in entrata è un dei lavori più impattanti per la mia comunità…”
“In questo ruolo sto lavorando direttamente con persone di diverse nazioni. La speranza è di portarle nel nostro paese, per creare un impatto non solo a livello locale, ma anche all’estero. (…) abbiamo avuto persone provenienti dalla Turchia, India, Hong-Kong, da paesi provenienti da Europa come l’Italia, la Grecia e la Germania e ora ci aspettiamo anche persone da Giordania, Stati Uniti e Canada!”
“una volta ho gestito una volontaria proveniente dall’Italia che è stata incredibile. Tempo fa ho ricevuto un messaggio da lei. Raccontava che ora è una responsabile dei volontari in uscita in AIESEC Italia e che vorrebbe lavorare insieme! Quindi sì, vorrei dire con orgoglio che le è piaciuto quello che ha fatto. Ha visto l’impatto e poi ha deciso non solo di abbracciare questa realtà, ma anche di aiutare quelli intorno a lei. Per questo posso essere solo grata. E posso dire che il mio lavoro sta veramente creando un impatto e che aiuta le persone. Non solo a livello locale, ma da tutti gli angoli della terra” -Theodora
Da parte mia e di tutti i lettori, ringrazio di cuore Karina, Bianca, Patru, Alexander, Ovidiu e Theodora. Grazie per averci regalato un punto di vista diverso, siete stati preziosi.