Il vento che soffia, il tramonto, il mare, la luce diffusa e rossastra … che sogno! …O forse è reale? Sì, lo è, è lo stretto del Bosforo. Istanbul, affascina con le sue atmosfere, i colori dei suoi cieli, gli odori delle spezie. Nell’aria le voci dai minareti richiamano i fedeli alla preghiera, rimandando al passato importante di questa terra, passato che ha ormai lasciato spazio alla modernità.
La Turchia è figlia di uno dei più estesi Imperi di cui la Storia possa raccontare. La sua posizione tra Oriente e Occidente, in quella che che i Bizantini chiamavano Asia Minore, è stata e resta tuttora strategica, a metà tra mondi, culture, religioni. Ha preso tutto ciò che la circondava e ne ha tenuto il meglio. Dopo la proclamazione della Repubblica Turca nel 1923 la Turchia subì un fortissimo processo di laicizzazione ad opera del Presidente Mustafa Kemal, soprannominato da quel momento in poi “ Ataturk”: il padre dei Turchi. Il Paese rimase a maggioranza musulmana, ma divenne laico e moderno tanto da non dover invidiare nulla ai vicini Paesi europei. Per il suo passato multietnico conserva tantissimi edifici cristiani, il più importante fu chiesa ortodossa, cattolica e infine moschea, oggi l’edificio è sconsacrato ma è il principale museo di Istanbul: Santa Sofia.

“Come to Turkey, the other half of your soul is here. Turkey, discover the potential”

“Kebab” è forse la parola turca che ci è più familiare anche se in Turchia il piatto che si chiama così è leggermente diverso da quello che conosciamo. Ed è inoltre solo uno tra i tantissimi piatti tipici del territorio. Ad Est è molto comune il consumo di carni; a Ovest per la presenza del mare si preferisce il pesce. Diffusissime le mezeh, gli antipasti, di ogni tipo: dalle creme di verdure, alle insalate di cuscus, al sarma (foglie di vite ripiene di riso e carne). In Turchia hanno anche qualcosa di simile ai nostri ravioli che si chiama “mantı”.
La bevanda nazionale, alcolica, è senza dubbio il Rakı, un’acquavite aromatizzata all’ anice e alla menta. Inoltre due isole Bozcaada e Gökçeada, in cui ci si imbatte appena usciti dallo Stretto dei Dardanelli, sono famose per la produzione locale di vino, tra i migliori del Mediterraneo.

Con quasi 800.000 km² di superficie, il Paese ha migliaia di luoghi meravigliosi da visitare. Istanbul è la città più famosa e turistica, Ankara la capitale ufficiale. Tutte le isole che affacciano sul Mar Mediterraneo sono piccoli gioielli, ma la parte migliore per le località balneari è la zona meridionale. Partendo da Izmir, passando per Antalya fino a Mersin. Ad Antalya termina inoltre una delle “Passeggiate” più belle del mondo, chiamata Lycian Way, parte da Dalaman e in più di 500 Km ripercorre l’antica via romana che corrispondeva alla regione della Licia. Attenzione al periodo in cui andare, in Turchia le stagioni sono quattro e in quella fredda c’è tanta neve, per gli amanti degli sport invernali, soprattutto nella parte centrale e settentrionale (ad esempio a Palandoken-Erzurum).

Ma la Turchia è anche incanto, luoghi mistici e spirituali, dove si incontrano natura e sovrannaturale… Come in Cappadocia, dove i “Camini delle fate” si prestano a viste in mongolfiera indimenticabili.
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