Si può essere felici senza futuro?
L’Italia ad oggi conta una disoccupazione giovanile del 31,9%.
Siamo la generazione dei “ cervelli in fuga”, la prima generazione per la quale la scelta non è tanto se partire, ma se restare. La generazione SMART: individui talentuosi, istruiti, con competenze sviluppate e una propensione al problem solving, la così detta “generazione erasmus”, nelle cui vene scorre sangue internazionale e la cui visione del mondo è pari a 360 gradi, eppure siamo la generazione maggiormente penalizzata dal punto di vista delle possibilità lavorative: sfruttati e sotto pagati, nell’attesa che un vecchio datore di lavoro vada finalmente in pensione o che non passino decenni prima di avere un posto di lavoro stabile.
Il vento del cambiamento non soffia sull’Italia. Il nostro bel Paese con le sue lentezze burocratiche, gli scandali e la scarsa propensione all’innovazione rimane immobile da decenni, resistente a qualsiasi riforma e trasformazione.
L’italia è un paese di vecchi. Vecchi che rimangono incollati alle loro poltrone per anni, fino a diventare decrepiti, vecchi burattinai che non hanno alcuna idea di cosa sia il futuro, nè tanto meno quali siano le esigenze di una modernità che avanza sempre di più. Non saranno loro a innescare il cambiamento, non saranno loro a far rivoluzione ma rimarranno comodamente seduti sulle loro poltrone.
Ci dobbiamo svegliare, rimboccarci le maniche, invertire la rotta.
Un futuro in cui ci sarà una generazione di giovani consiglieri e riformatori, creativi e aperti al cambiamento, che diano consistenza all’azione di governo e che promuovano una nuova stagione di politiche pubbliche giuste e innovative , non sarà più un’utopia se ci rimbocchiamo le maniche oggi.
Non c’è domani senza oggi.
E allora uniamoci, il cambiamento non parte dai singoli, l’unione fa la forza.
Scrolliamoci di dosso l’immagine di generazione “dei social”, fatta di individui superficiali e senza valori, chiusi tra i “likes” e le “insta stories”, ma generazione “social” cioè che crea connessioni, che sia sensibile a problematiche locali e mondiali, rompendo le barriere dello spazio; che sfrutti la modernità e i suoi strumenti per informarsi e informare. Giovani che siano potenti catalizzatori di cambiamento e che contribuiscono a creare soluzioni innovative a problematiche di un paese e di un mondo che ancora non ha spazio per la giustizia.
AIESEC da 67 anni è una comunità di giovani leader che sviluppano il proprio potenziale mentre partecipano a qualcosa molto più grande di loro.
AIESEC con i suoi progetti di volontariato aiuta ad apportare un contributo positivo in numerose realtà locali, relativamente a problematiche di vario genere. Dal 2015 è partner dell’ONU e collabora, con i suoi progetti, al raggiungimento di 17 obbiettivi di sviluppo globale che l’ONU ha prefissato di raggiungere nei prossimi 15 anni. Facciamo quello che facciamo per passione e perché crediamo che anche un piccolo passo concreto possa essere l’inizio di un enorme cambiamento.
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