L’altro giorno guardavo uno di quei film fanta-impossibilemannaggia-scientifici (Limitless) e fantasticavo sulla possibilità di imparare un libro semplicemente leggendolo al volo. Se solo sbloccare i propri neuroni ed ottenere una memoria fotografica fosse realmente possibile! Ahimè, la nostra conoscenza del cervello è ancora troppo basilare per riuscire ad inventare qualche marchingegno per studiare senza sforzo, tuttavia noi umani siamo pieni di risorse e senza dubbio abbiamo trovato dei modi per rendere l’esperienza meno faticosa.
“Senza intossicarti” come dice un mio collega di Napoli.
“Dammi i consigli!”
Ok, ok, eccoli, calmino eh?:
1. Dosa bene il tuo studio:
E va bene, il primo consiglio è quello più stupido, quello che quando lo vediamo diciamo “Eh, vabbè, hai scoperto l’acqua calda!”.
Intanto acqua calda o no, gli italiani sono piagati dalla malattia della procrastinazione.
Mi viene sempre in mente il TED talk di Tim Urban:
Mettitelo in testa. Distribuire il proprio carico di lavoro conta probabilmente per un buon 60% del risultato dello studio. Pianifica il tuo carico di lavoro rendendolo prima leggero, poi medio ed infine sotto esame aumenta il carico al massimo (che comunque sarà molto più gestibile rispetto al carico di lavoro che avresti studiando solo nelle 2 settimane prima dell’esame).
2. I tappi nelle orecchie
La più grande invenzione del secolo. Non mi credi? Provaci. I tappi nelle orecchie hanno doppio vantaggio: Ti isolano completamente durante la fase di lettura e ti permettono di ripetere ad alta voce senza nessun disturbo dall’esterno. Una spesa insignificante se si considera il tempo che si risparmia.

Domenico e Raffaella, due miei colleghi universitari molto più studiosi di me, giurano che la musica li aiuta di più del silenzio. Ti consiglio di provare entrambe le soluzioni per vedere quale ti aiuta di più (per esempio la musica mi distrae troppo)!
In ogni caso il consiglio generale è di trovare un ambiente ideale o di creartelo.
3. Usa un planner
Quando i miei colleghi vengono a studiare da me (super consigliato!) trovano sempre qualcosa attaccato al muro. Mi chiedono sempre come faccio ad avere la forza di aggiornare il mio planner con il carico di studio ogni settimana. Gli rispondo sempre con la metafora del boscaiolo:

Un uomo sta camminando nel bosco quando incontra un boscaiolo intento a segare un albero. Il boscaiolo è affaticato: lavora da 5 ore ed ha molta fretta di finire il lavoro. L’uomo nota che la lama non taglia bene e lo fa notare al boscaiolo, suggerendogli di fermarsi ad affilare la lama della sua sega. Il boscaiolo stizzito risponde: « Non si rende conto che ho fretta? Non ho tempo di fermarmi per affilare la lama, devo abbattere questo albero al più presto».
Affila la lama. Uno sforzo iniziale ti aiuterà a svolgere il tuo lavoro con più leggerezza.
4. Gestisci il tuo tempo
“Ma, esattamente, quanto tempo devo restare incollato ad una sedia a studiare?”
Ottima domanda caro lettore! Qualche tempo fa ho scoperto la tecnica del pomodoro e da allora non ho più smesso di utilizzarla.
La tecnica del pomodoro è un metodo di gestione del tempo ideato alla fine degli anni ’80 da Francesco Cirillo, imprenditore di origini italiane.

Il metodo è estremamente semplice e prevede l’uso di pause frequenti. Si, hai capito bene, pause frequenti. Ecco perché si studia durante i corsi e non solo sotto sotto esami. 😉
La tecnica del pomodoro prevede 5 semplici passi:
- Scegli un’attività da completare.
- Imposta un timer a 25 minuti
- Lavora sullo studio senza distrazioni finché il timer non avrà suonato.
- Prenditi una pausa di 5 minuti.
- Ogni 4 “pomodori” prenditi una pausa più lunga di 15–30 minuti.
Provala per una settimana ed inizierai ad ottenere i primi risultati.
5. Mens sana in corpore sano

Questo più che un consiglio è uno stile di vita: Ti sei mai accorto che i giorni in cui rendi di meno sono anche i giorni in cui mangi male o troppo? Ti accorgerai che non sbaglio. E l’acqua? Accanto ai miei libri ho sempre un gran bel bicchierone d’acqua. Lo riempio sempre alla fine dei 4 pomodori, specialmente perché a furia di leggere ad alta voce la gola si secca. E lo sport? Corsi permettendo, la mattina cerco sempre di andare in palestra e se proprio non posso la mattina, ci vado dopo aver studiato il pomeriggio. Niente palestra? Una passeggiata o una corsetta hanno lo stesso effetto sul tuo corpo.
Ma l’elemento più importante di tutti è senza dubbio il riposo. Sei sicuro che ti serve assolutamente restare in piedi fino alle 3 a guardare l’ultima stagione della tua serie preferita su “netflic”, come lo chiama mia madre, oppure è meglio che riduci il carico e vai a dormire ad un orario decente?
Ecco.
Che magari perdi pure la “panzella” e siamo tutti più felici.
6. Non demordere
Se sei come ero io non sarà facile. È dura perdere le cattive abitudini. Il consiglio che ti posso dare è di fare un piccolo esame di coscienza alla fine del primo mese. Rifletti sui risultati che hai ottenuto e comparali con i risultati che ottenevi prima di seguire questi consigli. Sii dinamico: elimina gli strumenti di studio che non ti portano risultati ed aggiungine degli altri. Ad esempio sto sperimentando un modo nuovo di usare i post-it ma non sono ancora sicuro della loro utilità.

Seguendo questi consigli riuscirete a passare i vostri esami universitari in tempo per godervi l’estate senza la paura di qualche sessione straordinaria. Magari avrete abbastanza tempo per pensare di farvi un’esperienza di volontariato all’estero con AIESEC.
Una cosa è certa. Imparare ad organizzarsi è una competenza essenziale per il mercato del lavoro e l’università è un’ottima palestra in questo senso. Ma basta davvero? Molti dei miei consigli li ho presi da amici provenienti da tutto il mondo grazie ad AIESEC. Quando passi 6 settimane all’estero hai l’occasione di parlare di tutto con tutti e la vita universitaria è senza dubbio uno degli argomenti più gettonati (l’altro è l’amour toujours 😉). Non si tratta solo di uno scambio di consigli però, in quanto ho scoperto che il miglior modo per imparare a gestire il proprio tempo è di mettersi in gioco con progetti ambiziosi e AIESEC mi ha portato proprio questo. Dai un’occhiata ai progetti di volontariato, non te ne pentirai!
Dopotutto, chi ha bisogno di una pillola che ti rende super intelligente quando hai il potenziale di fare quello che vuoi?